29 novembre

Lo Chef consiglia …

I CARCIOFI alla Giudia: la ricetta che ha conquistato l’Italia …

Ingredienti

  • 8 carciofi romani
  • 1 limone
  • sale
  • pepe
  • olio extravergine di oliva

Preparazione
Prendere i carciofi ed eliminare prima le foglie esterne più viola e poi la parte dura del gambo.

Versarli in una ciotola piena di acqua e limone e lasciarli a bagno per 15 minuti a testa in giù.

Trascorso il tempo, asciugarli e condirli all’interno con sale e pepe, quindi adagiarli in una grande pentola piena di olio caldo per 20 minuti.
Togliere i carciofi dall’olio e metterli a testa in giù, spingendoli in modo che le foglie si aprano senza spaccarsi.

In una padella, versare dell’olio e friggere i carciofi prima a testa in giù e poi girandoli.

A cottura ultimata, spruzzare dell’acqua nella padella per rendere i carciofi più croccanti.

Lasciarli asciugare su carta assorbente e servirli.

A proposito di …

Il Lazio e il suo CARCIOFO ROMANO: tondo, viola e molto caratteristico …

Il carciofo romanesco è il prodotto simbolo del Lazio. La sua diffusione gli ha permesso di occupare, fin dal Rinascimento, un posto di pregio nella gastronomia nazionale.

Il carciofo era già conosciuto dai greci e dai romani: secondo la mitologia Zeus, il re degli Dei, si innamorò della ninfa Cynara, bella, ma capricciosa.

Geloso, il dio la trasformò in un carciofo, un ortaggio spinoso, ma dal cuore tenero.

Il carciofo romanesco viene chiamato anche mammola: ha una forma sferica e compatta dal colore verde e violetto.
In cucina si può gustare sia crudo, condito con olio e limone, sia fritto.

Andiamo a …

Visitiamo ORTE, città del LAZIO …

Orte, in provincia di Viterbo, si trova in una zona ricca di sorgenti termali sulfuree che oggi alimentano le Terme di Orte. Secondo la tradizione Orte è stata fondata molti secoli prima di diventare una città etrusca. Posta alla confluenza del Nera con Il Tevere è stata un importante porto fluviale e l’unico punto di attraversamento del fiume a nord di Roma come testimoniano i resti del “ponte di Augusto” fino al XIV secolo. La città era un importante centro di scambi, ma la scelta di costruire un nuovo ponte in una località diversa per sostituire quello crollato alla metà Cinquecento porta a un progressivo decadimento economico che si arresterà solo nel Novecento con l’arrivo della ferrovia e dell’Autostrada del Sole. Dell’antica città resta un bel centro storico sulla cima di una rupe dalle pareti scoscese, coni vicoli stretti e le case addossate le une alle altre su cui si alza la cattedrale di Santa Maria Assunta. L’attrattiva principale è data dalla città sotterranea. Infatti nelle rocce sotto la città ci sono cunicoli dell’antico acquedotto con fontane, pozzi e cisterne a cui si aggiungono grotte medievali usate per come laboratori o per l’allevamento dei colombi. Una cosa caratteristica sono i “pozzi di neve” dove veniva ammassata la neve portata giù dalle montagne che serviva per raffreddare gli ambienti in cui erano conservati i prodotti alimentari e medicinali dell’ospedale nella stagione calda.

Visitiamo …

Visitiamo il Riserva della Valle dell’Aniene nel LAZIO …

La Riserva naturale Valle dell’Aniene è una area naturale protetta della regione Lazio. Si estende per 650 ettari lungo entrambe le rive del fiume Aniene  fino alla confluenza con il fiume Tevere. Il fiume scorre lento in questo territorio pianeggiante e forma diverse anse. All’interno del suo territorio si possono individuare tre aree di grande importanza naturalistica: l’area umida della Cervelletta, l’area costiera del fiume e il Prato delle Valli. In questa oasi sono molto diffusi il papiro, l’iris, il sambuco e alghe o piante appartenenti all’ecosistema di zone paludose come il salice e il frassino. Sono presenti, però anche spazi con querce e roverelle tipiche dell’area mediterranea. Per quanto riguarda la fauna della Riserva, sono presenti l’istrice, l’airone cinerino, il martin pescatore e il cormorano, mentre nei corsi d’acqua vivono il gambero e il granchio di fiume, indicatori di acque pulite. Notevoli le presenze storico-archeologiche; tra queste due ville romane e il deposito pleistocenico di Rebibbia-Casal de’ Pazzi, dove lo scavo ha riportato alla luce resti di grandi animali preistorici, soprattutto elefanti.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA