31 maggio
Leggiamo …
Da “Quello che resta” di GIULIANO GRAMIGNA proponiamo “Visita a Esra” …
Una poesia quasi prosa senza regole tradizionali di composizione in versi. Linguaggio quotidiano, poco raffinato. Rimane chiara invece nella presentazione
della visita al grande poeta il senso di ammirazione ad u maestro della letteratura.
Non the Old Maestro
enobarba enorme egoista e sublime
intorno a cui si affollavano a
rispettosa distanza
gli stupidi ragazzini intimiditi…
Ezra appuntò i nostri nomi
rispettosamente su cartoncini
colorati
che ci innalzavano (non lo
sapevamo)
al suo paradiso
e non osavamo articolare
il nostro inglese di scolari.
Lui venuto in pigiama e pantofole
heroico
a passi sbiechi per il corridoio
a farci fare il sogno
d’incontrare la poesia. Come
camusi! come sciocchi!
ignari di ciò che saremmo stati
anzi non saremmo
mai stati quantités négligeables(1)
che mancavano al conto.
Nota
- quantità trascurabili
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere
MODO DI DIRE
Farsi le ossa: Farsi esperienza.
Biografia …
Il 31 MAGGIO 1920 nasce GIULIANO GRAMIGNA, scrittore e poeta che si richiama all’ermetismo …
Giuliano Gramigna nasce a Bologna il 31 maggio 1920, studia Giurisprudenza a Milano e diventa giornalista al “Tempo”, poi si trasferisce al “Corriere d’informazione” ed infine approda la “Corriere della sera” di Milano. Alterna all’attività di giornalista quella di scrittore di romanzi e di poeta con uno stile che si rifà all’Ermetismo. Gramigna sente un particolare interesse per la psicanalisi perché a suo giudizio la conoscenza approfondita dell’inconscio può aiutare il poeta nella descrizione delle cause di certe paure e di certi comportamenti dell’individuo. Notevole è anche l’attività critica che gli permette di scoprire nuovi talenti nella letteratura, ma anche individuarne i limiti e i difetti, come quando presenta le prime opere di Alessandro Baricco. Tra i romanzi di Gramigna sono da segnalare: “L’eterna moglie” (1963) e “Il gran trucco” (1979). Delle raccolte poetiche sono significative: “Taccuino” (1948), “Il terzo incluso” (1971) e soprattutto l’ultima “Quello che resta” (2003). In quest’ultima raccolta emerge il Gramigna “psicanalista”, cioè interessato alle teorie di indagine sulla psiche umana. È una specie di diario personale di confronto con la città di Milano che serve anche per conoscere se stesso. Gramigna muore a Milano il 15 aprile 2006.