31 dicembre
Leggiamo …
È interessante il modo in cui PIERO CHIARA inizia il suo romanzo “Il balordo” …
Da “Il balordo”:
Inizio dell’opera (1)
Negli archivi scolastici o in quelli della polizia, si potrebbe trovare un suo fascicolo personale e una cartella atti personali intestata al suo nome, rovistando tra le carte di quegli anni prima del 1930 o a cavallo del decennio, sui quali si è stesa ormai una lunga ombra. Anni che avevano, a ben ricordarli, una loro fisionomia della quale facevano parte un improvvisato rigore morale, che nei confronti delle persone incaricate di pubbliche funzioni si traduceva in rapporti, note informative e inchieste, destinate a ingrassare i fascicoli personali custoditi nelle varie amministrazioni e in taluni casi a prendere posto nei casellari delle questure. Una ricerca che tirasse alla luce le carte di quegli anni, alle quali bisognerebbe aggiungere una raccolta di verbali e di note sottratti da un segretario comunale andato a riposo e non più potuto rintracciare, servirebbe a stabilire precedenti, date precise e nomi esatti, ma non darebbe maggior fondamento alla presente storia, né potrebbe aggiungere elementi alla figura del protagonista, che qui viene presentato a partire dai tempi dell’ignominia proprio perché a tanti anni dalla sua morte, si sappia su quali equivoci e su quali miserie sia riuscito senza alcuna industria ad erigersi per poi finire in altre miserie e in altri equivoci.
Note
1. Questo inizio del romanzo dà indicazioni generiche circa le ingiustizie che subisce il protagonista. Anselmo Bordigoni, maestro elementare, accusato ingiustamente di “malcostume” va al confino nel Cilento. Si diletta di musica e lì diventa direttore della banda e ottiene successo. Con l’arrivo dell’esercito alleato diventa maestro della banda dell’esercito che libera l’Italia e, arrivato nel suo paese, ottiene il meritato successo e risarcimento morale dei danni subiti in precedenza e diventa sindaco del paesino.
Biografia …
Il 31 DICEMBRE 1986 muore PIERO CHIARA interessante scrittore dei nostri tempi …
Piero Chiara nasce a Luino, vicino a Varese, il 23 marzo 1913. Fa studi irregolari diplomandosi in un Istituto Tecnico e comincia la sua carriera di impiegato negli Uffici di Cancelleria presso i Tribunali di varie città. Si fa una cultura letteraria leggendo da solo i poeti francesi e i classici italiani. Comincia a scrivere abbastanza tardi ed ottiene il primo vero successo solo nel 1962 con il romanzo “Il piatto piange”. Seguono però numerose altre opere narrative alcune delle quali molto famose come “La spartizione” (1964), “Il balordo” (1967), “La stanza del Vescovo” ( 1976) e “Il cappotto di astrakan” ( 1977). Piero Chiara è un romanziere che racconta le vicende della sua terra, l’Alta Lombardia al confine con la Svizzera. Sono storie di personaggi comuni con i loro difetti e vizi, con le manie tipiche dei piccolo borghesi e sempre presentati con ironia, con bonarietà, quasi con la comprensione di chi quel modo di vita l’ha vissuta in prima persona. Piero Chiara muore a Varese il 31 dicembre 1986.
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
Batti il ferro finché è caldo
MODO DI DIRE
Andare in oca: Confondersi.