30 ottobre
Leggiamo …
Da Le speranze del Mezzogiorno ecco come LUIGI EINAUDI vedeva il problema del Sud d’Italia …
In questo brano è presente in sintesi il pensiero economico di Einaudi: lo Stato non deve intervenire nei rapporti di lavoro, non bisogna imporre tasse troppo elevate per non deprimere l’attività economica, e libertà nei rapporti tra proprietari e contadini. Il Mezzogiorno non deve rivivere con aiuti di Stato ma deve trovare in sé energia e idee per rinnovarsi in modo efficace.
Da Le speranze del Mezzogiorno
(articolo pubblicato nel 1911 su “La Voce”)
Il Mezzogiorno non sa che farsene delle provvidenze governative, dei benefici che vengono dall’alto e corrompono il carattere umano. L’opera dello Stato deve essere soprattutto negativa. Lo Stato non deve ingombrare la strada ai volenterosi con costruzioni giuridiche inutili di contratti agrari, di enfiteusi (1) e somiglianti vanità. Come dice Nitti, Cristoforo Colombo credeva di trovare l’India e scoprì l’America; ed assai umilmente la Commissione d’inchiesta era andata a vedere se si dovesse con opera di legge mutare i rapporti fra proprietari e contadini ed ha trovato l’America, che tutti i rapporti sociali plasma a nuovo e tutti gli ostacoli infrange. Di fronte a questa forza nuova, che vale legiferare su rapporti che la gente sa mutare senza uopo (2) di aiuto? Lo Stato non deve distruggere le fonti della ricchezza con le troppe tasse e con i troppi regolamenti. Di fronte alle tasse elevate, molti americani, che erano ritornati, sono ripartiti, forse per sempre. Lo Stato non deve fare dei piani ridicoli di colonizzazione interna per redimere le terre incolte che mai non esistettero se non nella fantasia dei politicanti. Lo Stato non deve pretendere di sostituirsi esso con elemosina pubblica, colle Banche cosìddette del lavoro, con il trapiantamento delle popolazioni del Nord nelle terre del Sud, all’opera lenta e grandiosa che può soltanto essere compiuta, per virtù propria, dalle razze acclimatate da secoli e trasformate attraverso al crogiuolo americano.
Note
- Un tipo di contratto agricolo.
- Senza bisogno.
Biografia …
Il 30 OTTOBRE 1961 muore LUIGI EINAUDI, un rigoroso economista e grande Capo dello Stato …
Luigi Einaudi nasce a Carrù, vicino a Cuneo, il 24 marzo 1874, frequenta il Liceo Classico a Torino e nella stessa città si laurea in Economia. Molto giovane diventa docente alla Bocconi di Milano e scrive opere di economia di grande valore: Gli ideali di un economista (1921) e La bellezza della lotta (1924). Nei vent’anni successivi continua la sua attività di docente e di collaboratore economico di riviste. Nel dopoguerra ricopre ruoli politici molto importanti: Governatore della Banca d’Italia, Ministro delle Finanze e infine Presidente della Repubblica dal 1948 al 1955. Einaudi è un economista, ma anche uno scrittore efficace nella composizione delle sue opere tecniche. Egli ha idee liberali in politica e liberiste in economia. Sostiene la più ampia libertà di chi opera nel campo economico e che lo Stato deve avere solo il ruolo di arbitro nei contrasti tra i cittadini, contrasti che sono comunque fondamentali in una sana democrazia. Anche il ruolo delle lotte sindacali è importante nella vita civile perché il singolo deve pretendere condizioni di vita dignitose nel lavoro e nella vita sociale. Luigi Einaudi muore a Roma il 30 ottobre 1961.
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
A chi batte forte, si aprono le porte: Bisogna insistere per trovare ascolto.
MODO DI DIRE
Prendere per il bavero: Prendere in giro qualcuno.
Ma in realtà gli uccelli mangiano molto e spessissimo. Il colibrì, ad esempio, mangia 18 volte il suo peso!
NEOLOGISMO
abito-scultura: abito particolarmente ricco tale da essere paragonato a una scultura.