23 dicembre
Leggiamo …
In “Il Gattopardo” GIUSEPPE TOMASI effettua una pensierosa riflessione su “La Sicilia e la morte” …
Da “Il Gattopardo”:
La Sicilia e la morte (1)
Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portare loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti dubbi che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagaglio. Tutte le manifestazioni siciliane sono manifestazioni oniriche, anche le più violente: la nostra sensualità è desiderio di oblio, le schioppettate e coltellate nostre, desiderio di morte; desiderio di immobilità voluttuosa, cioè ancora di morte, la nostra pigrizia, i nostri sorbetti di scorsonera(2) o di cannella; il nostro aspetto meditativo è quello del nulla che volesse scrutare gli enigmi del nirvana… le novità ci attraggono soltanto quando sono defunte, incapaci di dar luogo a correnti vitali; da ciò l’incredibile fenomeno della formazione attuale di miti che sarebbero venerabili se fossero antichi sul serio, ma che non sono altro che sinistri tentativi di rituffarsi in un passato che ci attrae soltanto perché è morto.
Note
- Il protagonista don Fabrizio fa un’analisi della mentalità e del carattere dei Siciliani. Soprattutto sottolinea che essi sentono un fascino per l’abbandono e la morte.
- pianta commestibile che veniva anche usata per vari condimenti.
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
L’apparenza inganna
MODO DI DIRE
Far ridere i polli: Essere ridicolo.
Biografia …
Il 23 DICEMBRE 1896 nasce GIUSEPPE TOMASI, intelligente testimone della sua Sicilia …
Giuseppe Tomasi di Lampedusa nasce a Palermo il 23 dicembre 1896 da una famiglia di antica nobiltà. Inizia studi di Giurisprudenza che interrompe presto e prende parte alla Prima Guerra mondiale con il grado di ufficiale. Partecipa poco alla vita culturale anche se conosce alcuni letterati come Montale e Bellonci. Uomo molto riservato e schivo, legge moltissimo e acquisisce una vasta conoscenza della letteratura europea. Muore a Roma il 23 luglio 1957. La fama di Tomasi è legata al suo solo romanzo “Il Gattopardo”, che l’editore pubblica l’anno successivo alla sua morte e che riscuote un enorme successo. Nel romanzo egli descrive il momento di passaggio dal mondo arcaico della Sicilia prima dell’Unità alla nuova realtà politica del Regno d’Italia e il tentativo di adeguarsi della nobiltà alla nuova situazione. “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” è la famosa frase pronunciata da uno dei personaggi che interpreta bene lo spirito dei tempi.