11 novembre

Leggiamo …

Ecco una triste descrizione di MARIO PRATESI delle miserie di una famigliola tratta da “In provincia” …

Pratesi in questa novella racconta di Febo, un operaio rimasto invalido per lo scoppio di una mina, che conduce una vita misera e si adatta a tutte le iniziative disperate per sopravvivere insieme alla moglie e al figlio. La moglie infatti continua a chiedere cibo ai vicini, anch’essi molto poveri, con la scusa di avere un po’ d’acqua nella brocca. Emerge nel racconto una visione pessimistica del mondo in cui gente come Febo è costretta a vivere un’esistenza disumana.

Da Piccolo mondo antico

La morte d’Ombretta

…Rosalinda non stette molto a tornare con la brocca e le mani vuote. Quegli abitatori, quasi tutti poveri, erano stanchi delle sue continue domande, e ormai quel ripiego della brocca era troppo vecchio (1). “Eh!” le disse il marito con la sua solita fregatina di mani (2). “Non t’hanno voluto aprire perché è inverno, e hanno paura che c’entri il freddo”. “Chétati” gridò Rosalinda al figliuolo. “Chétati, o ti finisco!”. “Chétati, Vittorino!” riprese Febo. “Stasera ci sarà venti pani e l’arrosto! Moglie, chétati anche te, via! e dammi quella roba che dev’essere dentro il cassone”. Erano un mucchio di cenci, dominati da una squallida tuba a rocchetto (3), molto antica, ma che sembrava ricordarsi sempre del suo padrone, che le aveva avuto per tanto tempo tanti riguardi…Quell’altre cose, un corpetto, brache e soprabitone, nero anch’esso e lunghissimo, si vedeva bene che dovevano essere appartenute a un prete molto povero e disgraziato. Ma Vittorino cominciò a ridere e a saltellare quando vide il babbo, oltre que’ panni curiali che la moglie gli porgeva brontolando e piagnucolando, mettersi anche due basettoni di crino (4), e due solincioni di carta tosta (5), rialzati a vela sino alla punta del naso. E l’ilarità cominciò anche a scorrere per il paese, come scorre l’auretta sulla laguna, quando Febo venne fuori così vestito, con un librone sotto il braccio, un antico ricettario con tutta la serie dei medicamenti galenici (6). Anzi taluno in quel gelido risolino, in que’ rimedi prescritti sì dottamente, con lenta prosopopea (7), in quel camminare un po’ mancino e a gambe larghe, volle ritrovare il dottor Ambrogio, medico per quarant’anni in quel borgo, e cerusico (8), veterinario e dentista.

Note:

  1. Ormai i vicini rifiutano di aprire per non dare ancora qualcosa a quei disperati.
  2. Un tic per fingere allegria.
  3. A cilindro.
  4. Basette fatte con crine.
  5. Colletto di cartone.
  6. Cure del medico dell’antichità Galeno.
  7. Solennità di atteggiamento.
  8. Chirurgo.

Biografia …

L’11 NOVEMBRE 1842 nasce MARIO PRATESI, pittoresco autore della vita provinciale italiana …

Mario Pratesi nasce a Santa Fiora, vicino a Grosseto, l’11 novembre 1842 e vive la sua esperienza di vita tra la campagna ai piedi del Monte Amiata e la città di Firenze. Dopo la laurea inizia la sua attività di insegnamento e dopo alcuni anni diventa Provveditore agli Studi in diverse città. Di carattere riservato e malinconico vive abbastanza appartato anche se intrattiene relazioni culturali con alcuni intellettuali. In gioventù compone poesie per poi passare alla scrittura di romanzi, i più importanti dei quali sono: Jacopo e Marianna (1872), L’eredità (1889), Le perfidie del caso (1898) e Il peccato del dottore (1902). L’opera narrativa di Pratesi risente delle sue umili origini perché egli descrive le condizioni di vita dei contadini poveri della Toscana, i loro drammi esistenziali e l’energia con cui reagiscono alle difficoltà della vita. Egli con stile semplice ed essenziale presenta con efficacia ambienti e personaggi tipici della sua terra. Pratesi muore a Firenze il 3 settembre 1921.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
L’occhio è lo specchio dell’anima: Guardando negli occhi le persone si capiscono anche gli stati d’animo e le intenzioni.

MODO DI DIRE
Rimettersi in sesto: Riacquistare una situazione normale.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA