31 dicembre
Scopriamo un’opera d’arte …
Famosa nel mondo è la Primavera del Botticelli, custodita a Firenze, in TOSCANA …
La Primavera è un dipinto di Sandro Botticelli, databile al 1482 circa. Realizzata per la villa medicea di Castello, l’opera d’arte è conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. In un ombroso boschetto di aranci colmi di frutti e sullo sfondo di un cielo azzurrino, sono disposti nove personaggi, in una composizione che ha come centro la donna dalla veste bianca avvolta in un mantello rosso e verde. Il suolo è composto da un verde prato e da un’infinità di fiori. Sulla destra il pittore racconta la storia di Clori, la ninfa rapita per amore da Zefiro, vento di primavera e restituita alla terra come Flora, la donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra i fiori che tiene nelle pieghe della veste. Al centro campeggia Venere, inquadrata da una cornice simmetrica di arbusti, che sorveglia e dirige gli eventi. Sopra di lei vola il figlio Cupido, mentre a sinistra si trovano le sue tre tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi, le Grazie, occupate in un’armoniosa danza in cui muovono ritmicamente le braccia. Chiude il gruppo a sinistra un disinteressato Mercurio, coi tipici calzari alati, che scaccia le nubi per preservare un’eterna primavera. Che cosa abbia voluto dire il Botticelli con quest’opera non è mai stato chiarito, ma chi la guarda coglie una profonda ricerca di bellezza e armonia, tipica dell’umanesimo. Le figure, perfettamente delineate, sembrano muoversi in una danza elegante e sensuale. Da un punto di vista tecnico Botticelli disegna con grande cura personaggi e fiori, che spiccano su uno sfondo scuro e poco dettagliato. Anche la rappresentazione dello spazio è semplificata, quasi senza prospettiva, come si usava negli arazzi che ricoprivano le pareti dei grandi palazzi.
Visitiamo un museo …
Merita attenzione il Museo d’arte moderna della fotografia di SENIGALLIA, nelle Marche …
IL Museo di Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia a Senigallia nasce nel 1981 con l’obbiettivo di documentare l’antico rapporto tra parola e immagine che è sempre stata una delle forme più significative di comunicazione. Il museo fa riferimento alla tradizione del passato ma soprattutto alle forme recenti di immagini della comunicazione, come la Computer Art e la poesia visiva. Vi è una sezione che mostra esempi di incisione attuale con opere di Tamburi, Treccani, Fazzini e altri. Molto interessante è anche la sezione della scultura del Novecento con opere di Mazzolani, Ceccarelli e Castelli.