13 febbraio
Leggiamo …
In “Vita” BENVENUTO CELLINI ci descrive la complessa e contrastata “Fusione del Perseo” …
Da “Vita”:
La fusione del Perseo
Nella sua autobiografia Cellini presenta se stesso come uomo dinamico e creativo, ma anche come un istintivo che non sa controllare le sue passioni. Nell’opera egli racconta con particolari meticolosi tutte le sue attività e descrive anche la sua tecnica di lavorazione. Nel brano che si presenta racconta il modo in cui realizza la famosa statua del Perseo, le difficoltà alle quali va incontro e il modo in cui riesce a superarle.
Fattomi da per me stesso sicurtà di buon animo(1), e scacciato tutti quei pensieri che d’ora in ora mi si rappresentavano innanzi, i quali mi facevano spesso amaramente piangere con el pentirmi della partita mia di Francia, per essere venuto a Firenze<(2), patria mia dolce, solo per fare una elemosina alle ditte sei mie nipotine, e per così fatto bene vedevo che mi si mostrava principio di tanto male(3); con tutto questo io certamente mi promettevo, che finendo la mia cominciata opera del Perseo, che tutti i mia travagli si doverriano convertire in sommo piacere e glorioso bene. E così ripreso ‘l vigore, con tutte le mie forze e del corpo e della borsa, con tutto che pochi dinari ‘e mi fussi restati, cominciai a procacciarmi di parecchi cataste di legni di pino, le quali ebbi dalla pineta de’ Serristori, vicino a Monte Lupo; ed in mentre che io l’aspettavo, io vestivo il mio Perseo di quelle terre che io avevo acconce parecchi mesi in prima, accioché l’avessino la loro stagione(4). E fatto che io ebbi la sua tonaca di terra(5) (che tonaca si dimanda in nell’arte) e benissimo armatola e ricinta con grande diligenza di ferramenti, cominciai con lente fuoco a trarne la cera, la quale usciva per molti sfiatatoi che io avevo fatti; che quanti più se ne fa, tanto meglio si empie le forme.
Note
- Fattomi coraggio da me stesso
- tutte le difficoltà mi facevano rimpiangere di aver lasciato la Francia
- ritornato per aiutare le mie sei nipotine e per questa opera di bene seguivano tanti guai
- le terre refrattarie preparate prima affinché fossero ben stagionate
- la tonaca è il rivestimento di terra con cui si ricopriva il modello della statua.
Biografia …
Il 13 FEBBRAIO 1571 muore BENVENUTO CELLINI, stravagante ed avventuroso artista …
Benvenuto Cellini è un artista dai molti interessi, dalla personalità esuberante e passionale, consapevole della sua grandezza, sempre spinto a porsi ostacoli e superarli con coraggio: insomma un esempio tipico dell’uomo del Rinascimento, dinamico e creativo. Nasce a Firenze il 3 novembre 1500 e diviene giovanissimo un eccellente orafo e per questo Papi e sovrani richiedono molto la sua opera di artista. Francesco I lo invita in Francia e per lui crea una famosa saliera d’oro. La sua vita si presenta molto avventurosa e caratterizzata dalla violenza per la quale passa qualche tempo in prigione. Dopo i trionfi muore in misera il 13 febbraio 1571. Scrive dei trattati tecnici di oreficeria e di scultura ed anche delle poesie, ma l’opera letteraria sua più significativa è “Vita”, un’autobiografia nella quale presenta le vicende della sua avventurosa esistenza con piglio dinamico e travolgente, esaltando la sua eccezionalità d’artista. Mette anche in rilievo il suo coraggio nell’affrontare le difficoltà, battendosi anche contro l’”avversa fortuna”. Il suo stile letterario è semplice, derivato dal linguaggio quotidiano della sua Firenze, e, a seconda delle circostanze, diventa fluente e coinvolgente.
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
Se son rose fioriranno
MODO DI DIRE
Essere lo zimbello di qualcuno: Essere il bersaglio di scherzi.