20 gennaio
Leggiamo …
In “Il romanzo del Novecento” di GIACOMO DEBENEDETTI è significativo un suo confronto letterario …
Da “Saggi Critici”:
Kafka, Tozzi e la figura del padre(1)
Sono parallele anche una delle sagome emergenti dalla “Lettera al padre”(2) e il principale profilo narrativo, la trama addirittura, di “Con gli occhi chiusi”(3). Nella lettera di Kafka una delle grandi accuse mosse la padre è di far fallire tutti i fidanzamento tentati, sperati dal figlio. Appunto perché il padre si è riservato tutta la potenza virile, tutte le donne, tutti gli amori competono a lui di diritto; il figlio è messo psicologicamente in condizione di impotenza, nell’impossibilità morale di arrivare al connubio, al matrimonio. Ma che altro è “Con gli occhi chiusi” se non la storia di un amore e poi proprio di un fidanzamento andato tragicamente a monte, perché Pietro è stato messo in condizione di non potere possedere in modo concreto, efficiente la realtà? La stessa pretesa di Pietro che i suo amore con la già corrotta Ghisola rimanga un sentimento casto, quando la ragazza non chiederebbe che il contrario, e forse anzi si riscatterebbe se fosse virilmente signoreggiata(4), questa stessa pretesa dipende dalla cecità di Pietro, da quella mutilazione della vista che gli è stata inflitta dal padre. Si ricorderanno i malesseri, la paralisi, il senso di umiliazione, di minorazione, la confusa rivolta e pudore provati da Pietro quando, ragazzo, al ritorno dal podere sul calessino paterno, è costretto ad assistere allo spettacolo aggressivo, spavaldo del padre che molesta le ragazze per via…Quelle di Pietro sono costrizioni e rivolte di un escluso, per il quale l’esclusione è diventata inibizione, divieto.
Note
- In questo brano critico Debenedetti mette a confronto la lettera di Kafka e il romanzo di Tozzi per sottolineare l’importanza della psicanalisi di Freud per capire il modo in cui gli autori affrontano i problemi della vita o costruiscono le loro opere. Debenedetti sembra dire che un autore non trascura le motivazioni psicologiche non controllate che spingono gli uomini ad agire nei fatti della vita.
- Famosa lettera di Kafka da cui emergono i contrasti familiare del grande scrittore.
- importante romanzo di Federico Tozzi
- resa signora, cioè sposata e resa moglie.
Biografia …
Il 20 GENNAIO 1967 muore GIACOMO DEBENEDETTI, famoso ed acuto critico letterario …
Giacomo Debenedetti nasce a Biella, vicino a Vercelli, il 25 giugno 1901 da famiglia ebraica, studia a Torino, dove si laurea sia in Giurisprudenza che in Lettere. Comincia subito un’intensa attività di critico letterario e di scrittore entrando in contatto con grandi intellettuali, primo fra tutti Piero Gobetti. Nel 1926 pubblica il libro di narrativa “Amedeo e altri racconti”, ma soprattutto scrive saggi di critica letteraria in particolar modo su autori stranieri. A causa delle leggi razziali deve scrivere sotto falso nome e vive in clandestinità durante la guerra. Nel dopoguerra insegna Letteratura Italiana prima all’Università di Messina e poi in quella di Roma. Della sua attività di critico sono fondamentali i “Saggi Critici” in tre volumi pubblicati negli anni 1929, 1945 e 1952. Debenedetti inizia la sua carriera di critico come seguace di Croce, ma presto sceglie un’analisi letteraria fondata sulla psicanalisi di Freud e va sempre alla ricerca delle motivazioni intime degli autori. Scopre tra i primi la grandezza di Marcel Proust e si sforza sempre di individuare il modo in cui lo scrittore inserisce i propri miti e i propri valori nelle opere. La sua insomma è una critica innovativa che risente delle tendenze europee. Debenedetti muore a Roma il 20 gennaio 1967.
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
Una mela al giorno leva il medico di torno
MODO DI DIRE
Uscire dal gregge: Mettersi in evidenza.