16 dicembre
Lo Chef consiglia …
Il risotto con gli ASPARAGI: delicato e profumato …
Ingredienti
- 320 g di riso
- 500 g di asparagi
- 2 cipollotti
- burro
- 80 g di parmigiano reggiano grattugiato
- 4 cucchiai di olio
- sale
- pepe nero
Preparazione
Lavare gli asparagi e rimuovere la parte di gambo più dura.
Mettere sul fuoco una pentola d’acqua e tuffarvi gli scarti degli asparagi per ottenere un buon brodo.
Separare, quindi, la parte di gambo rimasta dalle cime; affettare i gambi a rondelle e mettere le cime da parte.
Scaldare in una casseruola, una noce di burro ed un goccio d’olio extravergine d’oliva, quindi tostare il riso.
Quando sarà ben tostato, iniziare a bagnarlo con il brodo ottenuto dai gambi degli asparagi e abbassare la fiamma.
In una padella far scaldare una noce di burro, un goccio d’olio e farvi stufare due cipollotti tritati.
Quando saranno appassiti, unire i gambi degli asparagi affettati in precedenza; salare adeguatamente e lasciarli cuocere aggiungendo del brodo quando necessario.
Quando i gambi d’asparago saranno morbidi ma non ancora completamente cotti, unirli alla casseruola con il risotto e continuare a cuocere il tutto aggiungendo lentamente altro brodo.
Salare il risotto e, a cinque minuti dal termine della cottura del risotto, aggiungere le punte degli asparagi.
Controllare la cottura del risotto e spegnere il fuoco quando sarà cotto.
Mantecare il risotto fuori dal fuoco con una bella noce di burro e un cucchiaio di parmigiano.
Servire con una bella macinata di pepe a piacere.
A proposito di …
L’ASPARAGO Bianco di Cimadolmo, un prodotto di eccellenza del VENETO …
L’asparago bianco di Cimadolmo, viene coltivato in una precisa zona di Treviso caratterizzata da un terreno ricco di argilla grazie al vicino fiume Piave.
Solitamente viene coltivato sotto teli scuri per evitare che la luce del sole cambi il colore dei gambi.
Il suo sapore delicato e ricercato, viene utilizzato in cucina per preparare ottimi risotti o raffinati contorni, aromatizzato con olio e sale.
L’asparago bianco è conosciuto fin dall’antichità, citato dallo scrittore latino Plinio il Vecchio che spiegò la sua tecnica di coltivazione.
L’enorme sviluppo veneto dell’ortaggio risale a mezzo secolo fa, quando nelle campagne non si allevavano più i bachi da seta.
Andiamo a …
Visitiamo CASTELFRANCO VENETO, in VENETO …
Castelfranco è un comune della provincia di Treviso che ha antiche origini. La città nasce alla fine del secolo XII come castello fortificato di Treviso per contrastare le iniziative militari delle nemiche Padova e Vicenza. La zona intorno al castello si popola di cittadini di Treviso che ottengono il privilegio di non pagare le tasse, da cui il nome di franco cioè libero dalle gabelle, e con il tempo la popolazione si amplia sempre di più. Quando tutto il territorio passa alla Repubblica di Venezia Castelfranco diventa fornitrice di prodotti agricoli alla città lagunare e luogo privilegiato delle residenze estive del patriziato veneziano. Castelfranco passa all’Impero d’Austria nel 1797 ed infine diventa italiana dopo la guerra del 1866. Oggi la città è un centro attivo economicamente sia nel campo agricolo sia in quello industriale. Luoghi di grande interesse culturale sono le alte mura medievali del centro storico, il Duomo in stile neoclassico del 1723 e l’Ospedale di San Giacomo costruito nel Medioevo e ampliato nei secoli successivi.
Visitiamo …
Godetevi il panorama della Riserva Bus della Genziana, in VENETO …
Il Bus de la Genziana è una riserva naturale speleologica che si trova nell’Altopiano del Cansiglio, nel territorio del comune di Fregona (Tv). Istituita nel 1987 e gestita dal Corpo Forestale dello Stato, si trova a quota 1018 m sul livello del mare, tocca i 582 m di profondità e le gallerie hanno uno sviluppo di 2230 m circa. La grotta è attrezzata per le visite ma non è di solito aperta al pubblico. Per potervi entrare è necessario un permesso rilasciato dal Corpo Forestale. Nella parte più superficiale funziona un piccolo laboratorio per studio e ricerche sulla fauna delle grotte dopo che qui è stata scoperta una specie tipica ed esclusiva: un coleottero chiamato Cansiliella Tonielloi. Una geologa del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Trieste, ha dichiarato che scendere nel Bus de la Genzianach “è come scendere nel mare tropicale di 80 milioni di anni fa. I resti di conchiglie e di altri organismi lo testimoniano, così come le linee sulla roccia che segnano i diversi livelli dell’acqua”