29 dicembre
Leggiamo …
Ecco come FRANCESCO DE SANCTIS in Storia della letteratura italiana” giudica Niccolò Machiavelli …
Da “Storia della letteratura italiana”:
Machiavelli (1)
Ci è nel Machiavelli una logica formale e c’è un contenuto. La sua logica ha per base la serietà dello scopo, ciò ch’egli chiama virtù…Essere uomo significa marciare allo scopo. Ma nella loro marcia gli uomini errano spesso, perché hanno l’intelletto e la volontà intorbiditi da fantasmi e da sentimenti, e giudicano secondo le apparenze. Sono spiriti fiacchi e deboli quelli che stimano le cose come le paiono e non come le sono, a quel modo che fa la plebe. Cacciar via dunque tutte le vane apparenze e andare allo scopo con lucidità di mente e fermezza di volontà, questo è essere uomo, aver stoffa d’uomo. Quest’uomo può essere un tiranno o un cittadino, un uomo buono o un tristo. Ciò è fuori dell’argomento, è un altro aspetto dell’uomo. Ciò a che guarda Machiavelli è di vedere se è un uomo; ciò a che mira è rifare le radici alla pianta uomo in declinazione. In questa sua logica la virtù è il carattere o la tempra, e il vizio è l’incoerenza, la paura, l’oscillazione. Si comprende che in questa generalità ci sono lezioni per tutti, pe’ buoni e pe’ tiranni, e che lo stesso libro sembra agli uni il codice de’ tiranni e altri il codice degli uomini liberi. Ciò che vi s’impara è di essere un uomo, come base di tutto il resto.
Note
- In questo brano De Sanctis analizza l’impostazione che Machiavelli ha voluto dare a tutte le sue opere politiche ma soprattutto a “Il Principe” in cui delinea quelle che devono essere le qualità politiche di un uomo di potere, ma tali principi secondo De Sanctis si possono applicare a tutti gli uomini.
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
Al vecchio non manca mai di raccontare
MODO DI DIRE
Di sottinsù: Dal basso verso l’alto.
Biografia …
Il 29 DICEMBRE 1883 muore FRANCESCO DE SANCTIS, nato a Morra Irpina, uno dei padri della critica letteraria italiana …
Francesco De Sanctis è il primo grande critico della letteratura italiana. Nasce a Morra Irpina (Benevento) il 28 marzo 1817 e dopo gli studi insegna al Collegio Militare della Nunziatella a Napoli. Partecipa ai moti rivoluzionari, subisce il carcere per tre anni e poi si reca in esilio a Zurigo. Dopo l’Unità non abbandona l’attività politica, diventa deputato e per due volte Ministro della Pubblica Istruzione. Muore a Napoli il 29 dicembre 1883. Tra le sue opere di attività critica la più importante è la “Storia della letteratura italiana” (1871). Per impostare il suo metodo critico De Sanctis parte, dall’idea che l’arte deve creare bellezza. Inoltre non vi può essere separazione tra arte e vita, poiché un autore deve trarre ispirazione dai fatti concreti di esperienza umana e interpretarli secondo la propria sensibilità. Basata su tali principi la sua “Storia” diventa non un semplice elenco di autori, ma una profonda meditazione sulla civiltà italiana creata e vissuta dai nostri grandi letterati.