25 dicembre
Leggiamo …
Dal “Nabucco” di Verdi presentiamo il famoso coro “Va’ pensiero” di TEMISTOCLE SOLERA…
Da “Nabucco”:
Va’ pensiero(1)
Va’, pensiero, sull’ali dorate(2);
va’, ti posa sui clivi, sui colli,
ove olezzano tepide e molli
l’aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
di Sionne le torri atterrate(3)…
Oh, mia patria sì bella e perduta!
Oh, membranza sì cara e fatal(4)!
Arpa d’or dei fatidici vati,
perché muta dal salice pendi(5)?
Le memorie nel petto raccendi,
ci favella del tempo ce fu(6)!
O simile di Solima ai fati
traggi un suono di crudo lamento(7),
o t’ispiri il Signore un concento
che ne infonda al patire virtù(8)!
Note
- In questo coro gli Ebrei deportati in esilio in Mesopotamia esprimono la tristezza per la lontananza e il grande amore per la loro patria.
- è un invito al proprio pensiero di ritornare in patria
- Gerusalemme distrutta
- ricordo caro ma terribile per il destino avverso
- le arpe dei poeti tacciono appese ai salici in senso di dolore per la lontananza dalla patria
- è un invito all’arpa affinché con il suo suono riaccenda la memoria dell’epoca felice passata
- simile al destino di Gerusalemme distrutta che l’arpa emetta un suono terribile di dolore
- oppure che Dio ispiri all’arpa una melodia che aiuti gli esuli a sopportare la sofferenza.
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
Conta più la pratica che la grammatica
MODO DI DIRE
Nascondersi dietro di un dito: Negare l’evidenza.
Biografia …
Il 25 DICEMBRE 1815 nasce TEMISTOCLE SOLERA, grande librettista romantico …
Temistocle Solera nasce a Ferrara il 25 dicembre 1815 da una famiglia della buona borghesia cittadina di forti sentimenti patriottici e per questo il padre subisce molti anni di carcere. Temistocle studia in un Collegio di Vienna e poi si dedica alla letteratura e alla musica svolgendo anche a volte il ruolo di direttore d’orchestra e componendo brani musicali. I suoi risultati migliori sono però i libretti d’opera che gli danno buona fama soprattutto per la collaborazione con Giuseppe Verdi per il quale scrive cinque famosi libretti: “Oberto, Conte di San Bonifacio” (1839), “Nabucco” (1842), “I Lombardi alla prima crociata” (1843), “Giovanna d’Arco” (1845) e “Attila” (1846). Significativi sono in particolare “Nabucco” e “I Lombardi” nei quali emerge un forte senso patriottico soprattutto nei cori, quando il popolo canta la nostalgia della patria e il desiderio di libertà. Solera compone anche romanzi e altre poesie e, per diversi anni, vive e lavora anche in Spagna. Ritornato in Italia collabora con Cavour, ma negli ultimi anni vive in solitudine e muore a Milano il 21 aprile 1878.