21 dicembre

Leggiamo …

Da “Le Rime” di GASPARA STAMPA si propone il sonetto “Mesta e pentita dei miei gravi errori” …

Mesta e pentita(1) de’ miei gravi errori
e del mio vaneggiar tanto e sì lieve(2),
e d’aver speso questo tempo breve
de la vita fugace in vani amori(3),
a te, Signor, ch’intenerisci i cori,
e rendi calda la gelata neve,
e fai soave ogn’aspro peso e greve
a chiunque accendi di tuoi santi ardori(4),
ricorro; e prego che mi porghi mano
a trarmi fuor del pelago, onde uscire,
s’io tentassi da me, sarebbe vano(5).
Tu volesti per noi, Signor, morire,
tu ricomprasti tutto il seme umano;
dolce Signor, non mi lasciar perire!(6)

Note

  1. Dopo gli errori per le attrattive terrene la poetessa chiede perdono a Dio
  2. commettere errori per beni così labili
  3. aver sprecato tempo in amori che svaniscono presto
  4. Dio scioglie i cuori più duri e li spinge ad un puro sentimento
  5. lei non può salvarsi da sola, soltanto Dio può salvarla.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Una rondine non fa primavera

MODO DI DIRE
Avere le traveggole: Vedere una cosa per un’altra.

Biografia …

Il 21 DICEMBRE 1523 nasce GASPARA STAMPA, intelligente e spregiudicata poetessa del Cinquecento …

Gaspara Stampa nasce a Padova il 21 dicembre 1523 da nobile famiglia milanese e dopo la morte del padre, insieme alla madre, si trasferisce a Venezia. Partecipa alla vita elegante e si esibisce come cantante nei teatri della città e nelle case nobiliari. Muore a Venezia il 23 aprile 1554. È un esempio quasi unico nella storia letteraria del Cinquecento perché con la sua poesia dà voce alla passione amorosa, circostanza che in quei tempi era molto inusuale per una donna. Nel Cinquecento era comune l’uso di scrivere poesie d’amore, imitando i versi di Petrarca Gaspara Stampa invece sceglie di descrivere una passione vissuta, con i suoi entusiasmi, le delusioni, le aspettative e il frequente sconforto per l’ amore non ricambiato. Dietro i suoi versi appare una personalità disinibita e sincera che sa parlare dei suoi sentimenti con dolcezza e profondo abbandono.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA