15 dicembre
Leggiamo …
Da “È fatto giorno” di ROCCO SCOTELLARO proponiamo “Sempre nuova è l’alba”, una speranza per un futuro migliore …
Da “E’ fatto giorno”:
Sempre nuova è l’alba (1)
Non gridatemi più dentro,
non soffiatemi più in cuore
i vostri fiati caldi(2), contadini.
Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
che all’ilare tempo della sera
s’acquieti il nostro vento disperato(3).
Spuntano ai pali ancora
le teste dei briganti(4), e la caverna –
l’oasi verde della triste speranza(5) –
lindo conserva un guanciale di pietra…
Ma nei sentieri non si torna indietro(6).
Altre ali fuggiranno
dalle paglie della cova,
perché lungo il perire dei tempi
l’alba è nuova, è nuova(7).
Note
- E’ questa una poesia che riassume lo spirito di Scotellaro oscillante tra la disperazione e l’ansia di riscatto della gente della sua terra.
- Il poeta si rivolge ai contadini che sono i suoi interlocutori e che manifestano il loro grido di disperazione
- Ecco un invito ad un momento di serenità nel panorama delle terribili condizioni di vita dei poveri contadini
- i briganti del passato non sono visti come delinquenti ma come ribelli ad una condizione di vita di miseria
- contrasto tra la misera presente e la speranza del futuro migliore
- nella lotta per i propri diritti non si può tornare indietro
- l’alba nuova è il futuro di una società più giusta e senza la miseria dell’oggi.
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
La fretta è cattiva consigliera
MODO DI DIRE
Bersela: Credere a quel che viene detto.
Biografia …
Il 15 DICEMBRE 1953 muore ROCCO SCOTELLARO strenuo difensore dei diritti dei contadini del Sud …
Rocco Scoltellaro nasce a Tricarico, vicino a Matera, il 19 aprile 1923, da famiglia di umili origini che però gli consente di fare studi classici. A causa della guerra non riesce a laurearsi in Giurisprudenza ed inizia nel dopoguerra un’intensa attività di sindacalista in difesa dei diritti dei contadini poveri della Lucania. Partecipa all’occupazione delle terre incolte e diventa sindaco della sua città, ma accusato ingiustamente di cattiva gestione subisce un breve periodo di carcere, per cui deluso, nonostante la piena assoluzione, abbandona la politica e si dedica alla letteratura. Muore giovane a Portici, vicino a Napoli, il 15 dicembre 1953. Scotellaro scrive opere in poesia come “E’ fatto giorno”, e in prosa come “Contadini del Sud”, in cui descrive la disperazione e la voglia di riscatto della gente della sua terra. Nella sua opera si nota un alternarsi di delusione e di abbattimento con una grande energia per battersi contro le ingiustizie. Il suo linguaggio è spesso semplice e popolare ma sempre vigoroso e ricco di vitalità. Tutte le opere sono pubblicate dopo la sua morte.