3 dicembre

Leggiamo …

In “Il mio Carso” SCIPIO SLATAPER parla del suo amore per la sua patria sotto il dominio straniero …

Da “Il mio Carso”:
Parte conclusiva (1)

Tu non conosci il mistero(2), ma anche il dolore che ti fermò gli occhi sul nulla è parte di esso; e se tu lo esprimi sinceramente, una parte del mistero è svelata. Perché dal fiore tu conosci le radici, non dalle radici la pianta. Se il tuo dolore è inerte, che vale il tuo dolore? Allora esso è vano, e tu, la tua vita, e il mondo. Come nella sacra forma umana tu devi cercare il mistero, così il dolore e la gioia sono lo sformato nulla da cui tu devi estrarre un nuovo mondo. Se tu lo fai, il tuo dolore ha preparato agli uomini una più intensa eternità. Perché non sai cos’è il bene, ma senti chiaramente cos’è il meglio. Il patimento è buono, se esige da te un più profondo dovere. Così tu ti allarghi nel mistero, nutrendoti di lui, e le sue tenebre diventano sole nella tua anima. Ora li puoi amare perché hai sofferto e disperato. Benedici il tuo dolore e scendi, sereno e severo, fra essi. Sono disteso nell’erba. Sugli occhi mi sventola il sole con il tremolio soffuso degli olivi. Giunge pieno di salute e di gioia il maestrale dell’Adriatico. Abbrividisce il verde mare di Grignano, e spruzza in innumeri fiamme e scintille dorate, e la fresca pace mi penetra disciogliendomi come terra di marzo. In bocca balza un canto ingenuo e scomposto. Come il corpo s’adagia avidamente sulla terra! Le braccia si distendono grandi su di essa, e il mio respiro si fonde come una preghiera nell’infinita aria gioconda. Madre, Madre(3)! s’io ti maledii, tu m’accogli più amorosa e serena.

Note

  1. In questa parte conclusiva del libro Slataper manifesta la sua idea che la natura è come una estensione della propria persona e che tra le due entità si stabilisce un rapporto stretto e non eliminabile. Si ha quindi la celebrazione della natura come parte integrante di noi stessi e che vive quasi in rapporto con noi. L’altro concetto importante è che il dolore della vita è ineliminabile e che esso ci deve spingere verso una scelta morale di impegno e di dovere da non tradire mai.
  2. Il “tu” usato dall’autore è rivolto all’uomo in generale e quindi in maniera più specifica a se stesso.
  3. La Madre è la Natura.

Biografia …

Il 3 DICEMBRE 1915 muore SCIPIO SLATAPER , eroico combattente della Prima Guerra Mondiale …

Scipio Slataper nasce a Trieste il 14 luglio 1888. Da giovane si trasferisce a Firenze dove compie gli studi e si laurea in Lettere. Entra in contatto con i redattori della rivista “La Voce” e con essi condivide gli entusiasmi per un profondo rinnovamento culturale. Slataper dapprima critica l’irredentismo ma poi cambia idea.  Si arruola volontario nella Grande Guerra e muore sul Monte Podgora il 3 dicembre 1915. Complessa è la figura di Slataper e molto significative le sue idee. Egli ha una grande consapevolezza dei problemi della sua terra, la Venezia Giulia, si batte per i diritti della comunità italiana ma assicurando anche i diritti della minoranza slava. In tutta la sua opera si può seguire una significativa evoluzione perché egli passa dagli entusiasmi giovanili ad una più meditata coscienza del dolore della vita. La sua opera più importante è “Il mio Carso” (1912), una autobiografia nostalgica in cui emerge un profondo senso della sofferenza causata da gravi drammi personali, come la morte della ragazza amata.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Piove sempre sul bagnato

MODO DI DIRE
A cuor leggero: In modo spensierato.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA