26 novembre

Lo Chef consiglia …

Un cibo da strada tipico della SICILIA: gli arancini di riso …

Ingredienti

Per gli arancini

  • 1 bustina di zafferano
  • 30 g di burro
  • 500 g di riso
  • sale
  • mezzo litro di acqua
  • 100 g di caciocavallo grattugiato

Per il ripieno al ragù

  • sale fino
  • pepe nero
  • mezza cipolla
  • 25 g di burro
  • 100 g di polpa di maiale macinata
  • olio
  • 200 ml di passata di pomodoro
  • 80 g di piselli
  • 50 g di caciocavallo
  • 50 ml di vino rosso
  • Per la pastella
  • 200 g di farina
  • sale
  • 300 ml di acqua

Per impanare e friggere

  • pangrattato
  • olio di semi

Preparazione
Per preparare gli arancini, lessare il riso in mezzo litro di acqua bollente salata.
Cuocere per circa 15 minuti, poi scioglierci lo zafferano e il burro. Si otterrà un riso molto asciutto e compatto.
Unire il formaggio grattugiato, mescolare bene e versarlo su un vassoio, livellandolo per bene.
Lasciarlo raffreddare completamente, coprendolo con una pellicola.

Per preparare il ragù, stufare una cipolla ben affettata in un tegame con due cucchiai di olio e il burro.
Aggiungervi la carne macinata, far rosolare a fuoco medio e unire il vino.
A questo punto, versare la passata di pomodoro e regolare il sapore con pepe e sale; far cuocere per almeno 20 minuti a fuoco lento, aggiungendo infine i piselli.

Una volta che il riso si sarà raffreddato, prelevare un paio di cucchiai di riso e schiacciarli al centro, per versarvi un cucchiaino di ragù e qualche cubetto di caciocavallo.
Chiudere l’arancino con altro riso e dargli una forma a punta.

In una ciotola, versare la farina setacciata, il sale e, molto lentamente, l’acqua. Mescolare con una frusta per non formare grumi.

Tuffare gli arancini nella pastella e rotolarli nel pangrattato.

In un pentolino, scaldare l’olio finché diventa bollente; friggere un arancino alla volta, scolandoli solo quando saranno ben dorati.

Lasciarli sgocciolare sulla carta assorbente e gustarli ben caldi.

A proposito di …

Un fuori pasto stuzzicante tipico di Caltagirone, in SICILIA: le Panelle …

Tra il IX e l’XI secolo gli Arabi decidono di utilizzare una ricetta già conosciuta in epoca romana e greca: macinare ceci per ricavare una farina da cuocere sul fuoco.
Con gli anni, specialmente nella città di Palermo, si sviluppa la ricetta della panella, una ricetta a base di farina di ceci, acqua e prezzemolo.

Oggi la panella è il simbolo del cibo di strada della Sicilia; la frittella viene servita soprattutto con le Mafalde, una forma di pane ricoperta di sesamo.
Le panelle si possono acquistare in moltissimi luoghi delle città siciliane, soprattutto nelle friggitorie ambulanti tra le vie di Palermo.

Andiamo a …

Visitiamo CALTAGIRONE, città della SICILIA …

Centro agricolo situato nella Sicilia centrale si sviluppa su tre colli. Il centro storico, collocata più in alto, è nettamente distinta dalla zona di nuova espansione, più a sud-est. È stata per oltre due millenni roccaforte privilegiata di molti popoli che controllavano le piane di Catania e di Gela, tra cui bizantini, arabi, genovesi e normanni. Tra il Quattrocento e il seicento la città, grazie alla produzione di ceramiche, attività sviluppata nei secoli a partire dai tempi della Magna Grecia, gode di un benessere notevole, si arricchisce di palazzi, chiese e collegi. Vengono fondate l’Università e un’Ospedale tra i migliori del tempo. Questo periodo felice termina bruscamente con il terribile terremoto del 1693 che rade al suolo Caltagirone e tutte le città della Sicilia orientale. La ricostruzione richiederà molti anni e l’aspetto della città sarà quello di una città barocca. La città comincia un lento declino che dura fino al Novecento, quando, con lo sviluppo del turismo inizia un nuovo periodo di sviluppo. Tra gli edifici più interessanti ci sono la Cattedrale di San Giuliano e la Chiesa di San Francesco. Indimenticabile è la Scala di Santa Maria del Monte, con ben 142 gradini. Ogni alzata della scala è rivestita con mattonelle in maiolica policroma raffiguranti vari motivi ceramici in uso in Sicilia dall’età araba all’800. Molto interessante il Museo della Ceramica con reperti che vanno dalla preistoria ai giorni nostri.

Visitiamo …

In SICILIA, non perdete l’occasione di visitare la fantastica Riserva dello Zingaro…

La Riserva naturale dello Zingaro è un’area naturale protetta in provincia di Trapani che comprende uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non percorsi da strade. È caratterizzata da pareti di roccia calcarea a strapiombo che da un’altezza massima di 913 m (Monte Speziale) portano rapidamente al mare. Lo Zingaro incanta per la sua aspra bellezza, per i colori intensi in ogni stagione, le palme nane, la rigogliosa macchia mediterranea. Decisivo per la vegetazione è il clima generale, che presenta una temperatura media annua di 19°C. Attorno alle pendici settentrionali del Monte Passo del Lupo si può osservare una splendida parete rivestita da un’antichissima pianta di edera e si incontrano gli ultimi tratti di bosco di leccio e frammenti di sughereta. Gli ambienti che caratterizzano il territorio, sono ideali per specie spesso a rischio di estinzione. Vanto della Riserva è l’aquila del Bonelli che si riproduce regolarmente deponendo uno o due uova. Ci sono anche altri rapaci come il velocissimo falco pellegrino, la poiana, il gheppio. Nei boschi e nelle radure è facile incontrare il coniglio selvatico, la donnola, il riccio, verso sera la volpe e di notte l’istrice.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA