13 novembre
Lo Chef consiglia …
Con lo ZAFFERANO sardo non si può rinunciare alle “Is Pardulas” …
Ingredienti
Per la pasta
- 250 g di semola macinata
- 125 g di farina 00
- 80 g di burro
- 1 pizzico di sale
- 1 cucchiaio di zucchero
- Acqua tiepida q.b.
Per il ripieno
- 1 kg di ricotta mista
- 250 g di zucchero
- 100 g di semola
- 4 – 5 tuorli
- 1 bustina di zafferano
- scorza di 3 arance
- scorza di 1 limone
- 10 g di lievito
- miele
Preparazione
La sera prima, far scolare il siero della ricotta mettendola in un colino e adagiandovi sopra un peso.
Impastare tutti gli ingredienti per preparare la pasta, aggiungendo se necessario un po’ di acqua tiepida, fino a formare un impasto liscio e omogeneo.
Avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare almeno 30 minuti.
In una ciotola, mescolare la ricotta con zucchero, uova, zafferano, scorze del limone e delle arance e infine la semola e il lievito.
Stendere la pasta e ritagliare dei dischi del diametro di circa 10 centimetri.
Mettere su ogni disco una pallina di ripieno, alzando la pasta e pizzicandola con le dita.
Spolverizzare una teglia con la farina e adagiarvi le pardulas.
Cuocerle nel forno già caldo a 175° per circa 30 minuti finché non saranno dorate.
Raffreddarle e coprirle con un po’ di miele.
A proposito di …
Lo ZAFFERANO, il primato della Sardegna …
Lo zafferano viene introdotto in Sardegna con i Fenici e si diffonde con i Romani.
La prima testimonianza di commercializzazione si ha nel XIV secolo, nei documenti riguardanti il regolamento dei trasporti nel porto di Cagliari.
Nell’Ottocento invece, lo zafferano viene utilizzato sia per tingere stoffe sia in cucina per la preparazione di piatti sardi come le fregule, i malloreddus o le pardulas.
La zona di produzione dello zafferano riguarda i territori di San Gavino Monreale, Turri, Villanovafranca che utilizza ancora tecniche di lavorazione molto antiche: il terreno viene preparato con l’aiuto degli animali e il raccolto viene effettuato a mano dall’intera popolazione, soprattutto dalle donne. I fiori vengono raccolti all’alba, quando sono ancora chiusi e sistemati in ceste, poi, con tantissima pazienza, si aprono i petali e si prelevano gli stimmi, lasciandoli essiccare.
Una volta pestati, si ottiene il prezioso zafferano.
Andiamo a …
Visitiamo CAGLIARI, città famosa della SARDEGNA …
Cagliari è il centro di una vasta area metropolitana che comprende altri sedici comuni. Si trova al centro del Golfo degli Angeli. Il centro storico si è sviluppato su sette colline costiere, l’area moderna è costruita nelle zone pianeggianti. Intorno alla città si stendono vaste aree di laguna, gli Stagni di Cagliari. È una città dalla storia plurimillenaria e molti sono i popoli chevi si sono stabiliti e hanno lasciato tracce della loro cultura: micenei, greci, fenici romani e cartaginesi e poi più tardi genovesi, spagnoli e Piemontesi. Dei periodi più lontani restano la necropoli fenicia di Tuvixeddu e l’anfiteatro romano. La città medievale ha il cuore nel quartiere Castello, dove troviamo al Cattedrale di Santa Maria, le mura, la Torre dell’Elefante, la Torre san Pancrazio, la Torre dello Sperone e la Torre dell’Aquila costruite durante la dominazione pisana nel XIII secolo. Allo stesso periodo appartengono il Palazzo di Città e il castello di San Michele più volte ristrutturati nei secoli. Interessanti sono Il Palazzo Regio sede dei Vicerè dal Trecento all’Ottocento e Palazzo Boyl, uno degli edifici più importanti del centro storico. Sul Colle Bonaria ci sono due luoghi da non perdere: il Santuario di Nostra Signora di Bonaria, da cui prende il nome la città di Buenos Aires e il Cimitero Monumentale, uno dei più importanti in Europa, ricco di sculture di artisti dell’Ottocento.
Visitiamo …
In SARDEGNA godetevi la Riserva Marina di Capo Carbonara …
L’Area Marina Protetta (AMP) di Capo Carbonara è parte del comune di Villasimius. Le sue coste sono sempre state, nei secoli passati, un’area strategica per il controllo dei traffici marittimi. Ne sono testimonianza le numerose torri d’avvistamento, presenti sin dall’epoca Medievale e il fatto che la costa sia stata sovente preda di pirati. L’area protetta, però, non è quella costiera, ma i fondali marini. Gli scenari sommersi sono caratterizzati da rocce che formano pinnacoli e bastioni, spesso colorati dal giallo delle margherite di mare o dal rosso delle gorgonie. Nei fondali si può ancora trovare la Pinna Nobilis, un enorme bivalvo. Si possono incontrare branchi di barracuda mediterranei e ammirare un mondo sommerso, abitato da una tranquilla popolazione di cernie e orate di grandi dimensioni. Si possono incontrare facilmente anche delfini e tartarughe marine.