9 novembre
Lo Chef consiglia …
Un ottimo secondo piatto di Verona, in VENETO è il capretto impanato …
Ingredienti
- 800 g di capretto
- 50 g di burro
- 50 g di pancetta
- salvia
- 2 uova
- un bicchiere di latte caldo
- farina bianca
- pangrattato
- sale
- pepe
- noce moscata
Preparazione
Tagliare a pezzi non molto grossi la carne di capretto.
Passarli prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto salato e pepato e infine nel pangrattato.
Scaldare il burro in una casseruola, aromatizzandolo con pancetta e salvia.
Aggiungere il capretto e lasciarlo friggere; quando sarà dorato su entrambi i lati, salare e pepare.
Aromatizzare con la noce moscata e innaffiare con il latte.
Tenendo la fiamma bassa, coprire la pentola e lasciar cuocere per almeno 40 minuti, mescolando ogni tanto.
A proposito di …
Il Pandoro di Verona, in VENETO, è il simbolo italiano del Natale …
Il Pandoro è un dolce di origine veronese, che viene consumato soprattutto nel periodo natalizio.
L’impasto è molto soffice, profuma di vaniglia e ha un colore dorato; la sua forma è caratterizzata da una stella a 8 punte.
Il 14 ottobre 1884, il pasticcere Domenico Melegatti registra il Pandoro al Ministero del Commercio del Regno di Italia.
Per la sua ricetta, Melegatti prende spunto da un’antica tradizione di Verona e la modifica: eliminando la copertura al Levà, un dolce coperto di mandorle e zucchero, per non ostacolare la lievitazione e aggiunge burro e uova per renderlo morbido.
Il nome Pandoro, secondo la leggenda, nasce dallo stupore di un giovane veronese che, quando lo vide gridò: ‒ Sembra Pan d’oro! cioè “sembra un pane d’oro”, dovuto alla particolare colorazione gialla del dolce.
Andiamo a …
Visitiamo la bellissima città di VERONA, in VENETO …
Verona è una città che si è sviluppata ininterrottamente per duemila anni conservando al suo interno monumenti significativi delle diverse epoche. Per la sua struttura urbana è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. La città sorge lungo le rive del fiume Adige ed è sempre stata un punto di incontro delle strade principali che collegano l’Italia centrale e nord-occidentale con il passo del Brennero. Verona è stata una città dei Veneti e poi dei Galli. Nel I secolo a.C. diventa una città romana importante per la sua posizione strategica e per la ricchezza delle campagne circostanti. Testimoni di questo periodo sono l’Arena e il Teatro, spazi destinatl al divertimento di una città che contava 25000 abitanti. Subisce danni, ma resta sempre una città importante nel periodo delle invasioni barbariche. Nel Medioevo è coinvolta nelle lotte tra il Papato e l’impero e trova un periodo di pace solo quando diventa il centro della vasta Signoria Scaligera. A ricordo di questo periodo restano molti monumenti: la Basilica di San Zeno e il Duomo del XII secolo; Castelvecchio, la fortezza scaligera collegata alla città da un ponte sull’Adige; le Arche scaligere nei pressi della chiesa di Santa Maria Antica, splendidi monumenti funebri dei signori di Verona in stile gotico. Nel XV secolo Verona entra a far parte della Repubblica di Venezia e ne segue le sorti fino all’Ottocento quando il Veneto entra a far parte del Regno d’Italia. Al periodo veneziano appartengono gli splendidi palazzi del centro intorno a Piazza delle Erbe, come Palazzo Maffei, ricchi di opere di artisti famosi come il Tiepolo e il Tintoretto. Al periodo austriaco risalgono le fortezze che circondano Verona e i nuovi bastioni intorno alla città. Verona è diventata famosa nel mondo per la storia di Giulietta e Romeo e ogni anno milioni di turisti visitano quella che viene indicata come la casa di Giulietta. Non mancano in città interessanti esempi di architettura moderna come la nuova sede della Biblioteca Civica progettata da Luigi Nervi e inaugurata nel 1980.
Visitiamo …
Visitiamo l’Area Protetta della Valle Averto, in VENETO …
La Riserva naturale Valle Averto si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria. L’area, di circa 200 ettari, comprende ampie zone di acqua salmastra, canneti, boschi, canali: è una tipica valle di pesca della laguna, l’unica chiusa alla caccia. Si estende ai margini della laguna veneta, tra Chioggia e Mestre. Dopo la creazione dell’Oasi da parte del WWF sono stati ricostruiti i boschi tipici delle pianure umide composti di pioppi, salici e frassini. Lungo i canali si sviluppa una folta vegetazione amante delle acque salmastre come la salicornia, l’astro delle lagune e il limonium. Nelle acque sono presenti molte specie di pesci. Poiché l’oasi è posta lungo una delle principali rotte migratorie vi si possono trovare in diverse stagioni folaghe, germani reali oche selvatiche, ma anche cigni reali e fenicotteri. La ricchezza della fauna offre buone condizioni per la presenza di rapaci, come il falco pescatore e la poiana, e di piccoli predatori come la volpe e la faina.