4 novembre

Lo Chef consiglia …

La Gubana, amata nella zona di Caporetto, città italiana fino al 1947, in FRIULI-VENEZIA GIULIA …

Ingredienti

Per il ripieno

  • 70 g di noci
  • 70 g di uva passa
  • 50 g di nocciole tostate senza pelle
  • 50 g di pinoli
  • la scorza di un limone
  • la scorza di un’arancia
  • 100 g di biscotti secchi o amaretti

Per l’impasto

  • 250 g di farina 00
  • 50 g di farina di manitoba
  • 1 cucchiaino di lievito secco di birra
  • 2 cucchiai di grappa
  • 100 ml di latte più un po’ se necessario
  • 1 uovo
  • 40 g burro morbido a temperatura ambiente
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1 cucchiaino di sale

Per decorare

  • 1 albume
  • zucchero semolato

Preparazione

Preparare il ripieno
La sera prima, preparare il ripieno: lasciare l’uvetta a bagno nell’acqua insieme alla scorza di limone e all’arancia grattugiata.
Tritare noci, nocciole e biscotti.
In una ciotola, radunare il tutto, unendo i pinoli e mescolare fino a quando il ripieno non sarà un po’ umido.
Lasciare in frigorifero una notte a riposare.

Preparare l’impasto
In una ciotola, sbattere un uovo con il burro ammorbidito, lo zucchero, la grappa e il latte.
Versare in una ciotola le due farine mescolate al lievito. Aggiungere lentamente la parte liquida amalgamata in precedenza.
Mescolare e quindi aggiungere il sale, impastando fino a ottenere un composto omogeneo e liscio. Formare una palla, riporla in una ciotola, coprire e lasciar lievitare per 3 ore in un luogo caldo e lontano da correnti d’aria.
Una volta lievitato, stendere la pasta con un mattarello, formando un cerchio spesso circa mezzo centimetro.
Prendere il ripieno e spalmarlo sulla superficie; a questo punto, arrotolare l’impasto ben stretto, fino a ottenere una specie di rotolo.
Mettere la gubana in una teglia, coprirla e lasciarla lievitare per almeno due ore.

Decorare la torta
Nel frattempo, sbattere un albume e spennellare il dolce, spolverandolo con lo zucchero.
Lasciar riposare per dieci minuti e poi infornare a 180° per 20 minuti.

A proposito di …

La Pitina è un particolare salame del FRIULI-VENEZA GIULIA …

La pitina è un salume affumicato, a forma di polpetta, tipico del Friuli-Venezia Giulia.
Nasce anticamente per la necessità di conservare a lungo la carne degli animali; tritando e aggiungendo sale, aglio e pepe, si producevano delle polpette di carne, che venivano fatte affumicare accanto al focolare.

La forma di polpetta nasce dal fatto che, per preparare la pitina, non era necessario avere dell’attrezzatura particolare: la carne veniva schiacciata con le mani e messa a stagionare.

Il sapore è deciso e intenso, con un piacevole aroma di fumo ed erba; la fetta ha un colore che va dal rosso al bordeaux, con pochissimo grasso, mentre l’esterno è giallo, dal momento che la superficie viene ricoperta con farina di mais.

Solitamente si mangia cruda come un salume, ma non è difficile trovarla cotta in diverse ricette friulane come nelle minestre oppure grigliata.

Andiamo a …

Visitiamo CAPORETTO, città del FRIULI-VENEZIA GIULIA …

Caporetto, Kobarid il sloveno, è oggi un comune della Slovenia al confine con il Friuli. Fino alla fine della prima guerra mondiale era parte dell’impero austro-ungarico, abitata prevalentemente da sloveni. Dopo il 1918 è parte del Regno d’Italia e resta italiana fino alla metà del Novecento. Si trova in una zona montuosa nell’alta valle dell’Isonzo ed è formata da almeno 22 frazioni sparse sui monti che contano poche decine di abitanti. È nota per la lunga serie di battaglie combattute nella valle e per la battaglia di Caporetto in cui l’esercito italiano viene duramente battuto. Oggi è un centro dipartenza per gli escursionisti o peri canoistiche scendono sulle rapide dell’Isonzo. Due luoghi ricordano le vicende storiche: il Sacrario dove sono sepolti 7000 soldati caduti sulle montagne e il Museo dove sono conservati documenti e cimeli della guerra.

Visitiamo …

Passeggiate nella Riserva della Foce Isonzo, in FRIULI-VENEZIA GIULIA …

La Riserva si trova nella parte orientale del Friuli-Venezia Giulia, lungo l’ultimo tratto del fiume Isonzo. La parte più interna è caratterizzata da un tratto di bassa pianura con risorgive (sorgenti di acqua dolce di origine naturale) e canali, ove sono presenti rari boschi di salici e pioppi. La parte della foce del fiume è in prevalenza paludosa con ampie isole sabbiose. Qui prevalgono le piante che amano ambienti salmastri (ricchi di sale marino) come il limonium. La fauna è varia, ma predominano gli uccelli di palude e i migratori. Tra questi ci sono il coloratissimo gruccione, il raro cavaliere d’Italia e il falco di palude. Sono segnalati anche la testuggine palustre e la rana di Lataste. Nelle aree interne troviamo cavalli di razza Camargue e bovini di razza Limousine che regolano la crescita dei prati umidi.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA