14 novembre
Leggiamo …
Si propone la descrizione di “Morte in palude” tratta dalla raccolta “Monte Circello” di ALEARDO ALEARDI …
Il poeta descrive il triste destino dei mietitori abruzzesi che vanno nell’Agro Pontino e spesso si ammalano di malaria e muoiono.
Da Monte Circello
Morte in palude
Qui non la nota d’amoroso augello
quell’anime consola, e non allegra
niuna canzone dei natali Abruzzi
le patetiche bande. (1) Taciturni
falcian le messi di signori ignoti;
e quando la sudata opra è compita,
riedono (2) taciturni; e sol talora
la passione dei ritorni addoppia
col domestico suon la cornamusa. (3)
Ahi! Ma non riedon tutti; e v’ha chi siede
moribondo in un solco; e col supremo
sguardo ricerca d’un fedel parente
che la mercé de la sua vita arrechi
a la tremula madre, e la parola
del figliuol che non torna. (4)
Note:
- Nelle paludi non si vede alcun uccello volare e i mietitori non cantano le canzoni della loro tradizione.
- Ritornano.
- Qualche volta al pensiero del ritorno suonano la cornamusa e così raddoppiano la nostalgia di casa.
- Qualcuno muore, ma prima prega qualche parente di portare il denaro guadagnato con la morte alla madre insieme alle sue ultime parole.
Biografia …
Il 14 NOVEMBRE 1818 nasce ALEARDO ALEARDI, sentimentale poeta del tardo romanticismo …
Aleardo Aleardi nasce a Verona il 14 novembre 1812 e fin da giovane si dedica alle due passioni della sua vita: il patriottismo e la letteratura. Partecipa nel 1849 alla difesa di Venezia e poi, arrestato, subisce il carcere. Ottiene l’elezione a deputato dopo l’Unità d’Italia e può dedicarsi definitivamente alla produzione letteraria. Muore il 17 luglio 1878. Scrive numerose opere e raccolte poetiche, fra le quali si distinguono Monte Circello, Lettere a Maria, Canti. La sua poesia è romantica e sentimentale e insiste molto su temi drammatici come la morte in età ancor giovane, le avversità del destino e l’amore infelice, che commuovono e coinvolgono il lettore. Questa scelta lo porta a diventare un poeta famoso e alla moda
Scopriamo la lingua …
PROVERBIO
Chi non ha testa, ha buone gambe: Quando si dimentica qualcosa si deve rifare la strada.
MODO DI DIRE
Aprire gli occhi: Ricredersi o far ricredere qualcuno.